Functional training: le qualità del functional strength

Pierluigi Mauro



Le sessioni di allenamento del metodo Functional Strength sono caratterizzate da precisi requisiti e criteri:
• sono ispirate a movimenti che nella vita quotidiana non possono essere evitati (camminare, sedersi, sollevare pesi, spingere, tirare, lanciare e così via);
• questi movimenti vengono modellizzati negli esercizi proposti: ne vengono cioè riprodotte le caratteristiche salienti (traiettorie, distretti muscolari implicati, forze prodotte e gestite, accelerazioni/decelerazioni ed articolazioni coinvolte), con l’obiettivo di ricostruire una nuova abilità nell’esecuzione degli stessi;
• presentano la caratteristica di U.M.R.P. (Universal Motor Recruitment Pattern). Riproducono cioè schemi motori relativi ad attività che vengono effettuate in tutto il mondo, in ogni cultura e civiltà;
• comprendono movimenti essenziali per mantenere elevato il livello della qualità della vita, per vivere in modo indipendente e per prevenire (o comunque rallentare al massimo) le degenerazioni fi siche disfunzionali;
soddisfano requisiti di sicurezza nella loro esecuzione, poiché nascono da schemi motori naturali e fi siologici, insiti nel nostro DNA; se correttamente eseguiti (sotto la supervisione del trainer) e se proposti secondo il giusto criterio di progressività, non implicano rischi di infortuni;
• sono prevalentemente (se non addirittura esclusivamente) composti da movimenti multiarticolari, che coinvolgono cioè più articolazioni (meglio ancora, catene cinetiche) assicurando oltretutto un elevato consumo energetico;
implicano una fondamentale ed importante stabilizzazione della parete addominale e della colonna vertebrale, contribuendo quindi, tra le altre cose, a prevenire le problematiche lombari e più in generale osteoarticolari, grazie ad una vera e propria educazione posturale e motoria;
consentono la pianificazione di allenamenti incrementabili e personalizzabili, così da assicurarne l’efficacia nel lungo periodo e l’adattabilità ad ogni singolo atleta.

Con la giusta programmazione ed una adeguata individualizzazione delle sessioni, ogni partecipante può vedere nel susseguirsi degli allenamenti un miglioramento reale e concreto delle proprie performance, arrivando, solo per citare qualche esempio, a gestire carichi maggiori (incremento della forza), coprire maggiori distanze nelle prestazioni monostrutturali quali corsa, ciclismo, etc. (incremento della resistenza), eseguire movimenti ed esercizi in tempi più ridotti (incremento della velocità), percepire una maggiore fl uidità nell’esecuzione di gesti quotidiani (incremento della mobilità).

Functional strength: un allenamento per tutti?
Attraverso i media, in particolar modo e grazie ai tanto diffusi social network, giunge un’immagine particolare di un certo tipo di functional training. Muscolatissimi giovanotti e fanciulle ipercinetiche si producono nel dimostrare una forza ed un’energia a dir poco sconcertanti, sostenuti da fi sicità degne di essere oggetto di esposizione. L’immagine che ne deriva è devastante; la prima sensazione è di una disciplina elitaria, riservata a pochi eletti  ovradimensionati in ogni loro qualità fisica. Niente di più errato, nella filosofia Functional Strength.
Per la sua stessa essenza di attività motoria estremamente “naturale”, ispirata a quei movimenti che, come precedentemente detto, fanno parte del fatto di “essere umani”, il Functional Strength opportunamente programmato e  professionalmente proposto, si presta ad essere eletto da chiunque come il proprio allenamento preferito. Unico accorgimento, tutt’altro che irrilevante: calibrare e prescrivere con attenzione e consapevolezza, movimenti e carichi giusti ad ogni singolo atleta.

Rispondendo in modo corretto e professionale a questa importante condizione, Functional Strength è lo strumento di eccellenza per chiunque voglia ottenere di più dal suo allenamento, assicurando sessioni programmate e progressive in grado di offrire agli utenti:
miglioramento della qualità della vita e della condizione fisica generale;
• miglioramento della prestazione atletica;
miglioramento delle capacità cardiovascolari e respiratorie;
dimagrimento e tonificazione, efficienza articolare e muscolare;
• recupero e mantenimento di una forma fisica perfetta;
• recupero funzionale post-operatorio e post-traumatico;
• aumento dei livelli di sicurezza e diminuzione del rischio infortuni, nei movimenti quotidiani così come nelle prestazioni atletiche e sportive.

Quanto appena detto consente di inserire una breve, seppur sostanziale, sottolineatura. Nel Functional Strength la figura del trainer, guida ed istruttore di ogni sessione di allenamento, svolge un ruolo fondamentale. La sua professionalità, la consapevolezza del percorso allenante che proporrà ai suoi atleti, la progressione metodica e graduale degli stimoli allenanti, fanno del Functional Strength trainer un professionista capace di fare la differenza nel panorama variegato e spesso superficiale del functional training. Di questa professionalità il trainer deve essere consapevole, farne il suo maggior punto di forza e di differenza con chi, basandosi su di una preparazione spesso approssimativa, ritiene questo settore della scienza del movimento un semplice “minestrone di sforzi sovrumani” eseguiti con qualsivoglia attrezzo e senza alcun rispetto per la fisiologia, la biomeccanica e la persona!

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Per saperne di più: Functional training
, Pierluigi Mauro. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2016.