Artrite reumatoide, attività motoria adattata

Di Tiziana Nava



L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica, sistemica, immunomediata di eziologia sconosciuta. Interessa le articolazioni diartrodiali in seguito alla trasformazione della membrana sinoviale.
La malattia colpisce inizialmente le piccole articolazioni di mani e piedi con un andamento centripeto e aggiuntivo. L’artrite reumatoide comporta nel tempo una formazione di erosioni ossee e deformazioni delle articolazioni. Questo quadro è causa di una progressiva disabilità articolare, che interferisce in modo importante sulla qualità di vita della persona.
L’esito finale è una condizione di invalidità totale con distruzione articolare e possibile interessamento extrarticolare di numerosi organi e tessuti.

L'artrite reumatoide si differenzia dall’osteoartrosi perché è una patologia infiammatoria e inizialmente interessa la membrana sinoviale, al contrario dell’artrosi che è una malattia degenerativa con interessamento della cartilagine.

Linee guida AMA
L’introduzione nella pratica clinica dell’utilizzo dell’attività fisica avviene sulla base di molte evidenze, riguardo l’efficacia dell’esercizio fisico.
L’Attività Motoria Adattata (AMA) presuppone l’uso corretto di questo nuovo strumento e per la sua implementazione richiede di approntare concrete modalità organizzative, attraverso percorsi che garantiscano il raggiungimento e il mantenimento nel tempo dei livelli di attività prescritta.

Test
La valutazione rappresenta un momento essenziale al fine di quantificare oggettivamente le reali capacità dell’individuo, impostare il lavoro e valutarne i risultati nel tempo.
I test per persone affetti da artrite reumatoide devono essere svolti in ambiente protetto e da professionisti competenti. Si definisce ambiente protetto:
• strutture finalizzate alla ricerca medica;
• cliniche e Istituti ospedalieri con indirizzo riabilitativo;
• ambulatori fisioterapici.
L’esecuzione dei test deve essere svolta durante la prima valutazione (baseline) e successivamente dopo 3, 9 e 12 mesi.

Metodologia
L’esercizio fisico nelle persone affette da artite reumatoide, nelle prime fasi di malattia, è essenziale per rallentare potenziali disabilità a lungo termine. Le manifestazioni sintomatologiche, quali dolore, rigidità, danno strutturale a livello articolare, perdita di densità ossea, debolezza muscolare e stanchezza, possono essere controllate da una regolare attività fisica. Essa consente un mantenimento delle capacità fisiche e miglioramento delle abilità funzionali.

Per raggiungere questi differenti obiettivi si devono utilizzare diverse tipologie di esercizio, in relazione alle condizioni della persona e dello stadio anatomo-funzionale della malattia.

Gli esercizi possono essere di diverso tipo. Quelli di tipo statico consistono nella contrazione muscolare in assenza di movimento articolare, ovvero contrazione isometrica. Gli esercizi di tipo dinamico comportano il movimento articolare e la contrazione isotonica.
La fase di massima intensità prevista per un determinato programma viene preceduta da una fase di riscaldamento e seguita da una fase di rilassamento ad intensità inferiore.
La tempistica per le tre fasi prevede rispettivamente: 15 minuti di riscaldamento, 20-30 minuti di attività e 15 minuti di rilassamento.

Nel complesso dei vari programmi di esercizio, per rinforzare i riflessi d’equilibrio, gli schemi motori e gestuali abbinati a una corretta respirazione sono utili gli esercizi posturali e propriocettivi.

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