Insegnare il minibasket: obiettivi di apprendimento e sviluppo delle conoscenze a sei anni

Maurizio Cremonini, Lucio Bortolussi, Roberta Regis

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Premessa
Nella pallacanestro, ovvero Minibasket e Basket, gli ambiti funzionali (motricità, tecnica, tattica, aspetti di potenziamento funzionale) e cognitivi (senso-percezioni, capacità coordinative generali e speciali), si devono fondere e integrarsi per arrivare non solo a fare, o a capire, ma a saper fare (per quanto riguarda il piccolo e grande giocatore), e saper far fare (per quanto riguarda  l’istruttore-allenatore). Questa integrazione, necessaria e fondamentale, nell’apprendimento e insegnamento, deve portare i piccoli e grandi giocatori a CAPIRE IL GIOCO.

Obiettivi di apprendimento e sviluppo delle conoscenze a sei anni
➞ Consolidamento degli schemi motori di base
➞ Scoperta e consolidamento dell’equilibrio statico e dinamico
➞ Miglioramento della mobilità articolare
➞ Riconoscimento dello schema corporeo
➞ Riconoscimento spazio-temporale

Schemi motori
Sono azioni ad ampio campo di applicazione, che vengono apprese piuttosto precocemente (Gori–Tanga). Le forme esecutive ricoprono una gamma via via crescente e possono rispondere a situazioni sempre più varie. La loro evoluzione
apprenditiva, avviata in tenera età, rimane aperta anche per tutta la vita, se le condizioni soggettive e ambientali lo consentono. Tali azioni sono:
CAMMINARE – CORRERE – SALTARE – ROTOLARE – LANCIARE – SPINGERE/SPINGERSI – TIRARE/TIRARSI – AFFERRARE – STRISCIARE – ARRAMPICARSI– EQUILIBRARSI/SQUILIBRARSI – NUOTARE. Perché sollecitare gli schemi motori precocemente? Per obbedire alle leggi auxologiche della differente maturazione dei vari apparati e sistemi organici.
Importante è intervenire precocemente nell’apprendimento e consolidamento degli schemi motori. La plasticità estrema del Sistema Nervoso Volontario definisce una vera età d'oro dell’apprendimento del movimento, propria dell’età evolutiva. Questa perfetta allenabilità definisce le cosiddette fasi sensibili dell’apprendimento (Martin) collegate, per l’età evolutiva, alla sollecitazione adeguata e stimolo continuo del Sistema Nervoso, rappresentando una logica connessione tra maturazione del Sistema Nervoso e capacità coordinative. L’indicazione principale del lavoro dovrebbe essere la multilateralità delle proposte motorie, come presupposto iniziale di ogni movimento specifico del minibasket, e fondamento dei prerequisiti del movimento (percezione spazio-tempo, ritmo, rapidità, equilibrio, sensibilità mani-piedi).

Esplorare gli schemi motori in relazione alla situazione
Considerato che si parla di sport di situazione, il bambino deve rendere il gesto, il movimento, funzionale alla situazione che cambia, leggendola, interpretandola e utilizzando il giusto movimento, prima che la tecnica appropriata. Gli strumenti a disposizione sono gli analizzatori del movimento (UDITIVO – VISIVO – TATTILE – CINESTESICO – VESTIBOLARE), che permettono al bambino le prime valutazioni, le prime prese di informazioni, per fare una prima lettura, giusta o sbagliata che sia, inizialmente, e prendere una decisione, giusta o sbagliata che sia, e che sviluppi un minimo di autonomia decisionale. Il movimento conseguente fornirà feedback di risposta, che l’istruttore (feedback estrinseco) o egli stesso (feedback intrinseco) provvederanno ad elaborare per un’eventuale correzione.

Percepire il proprio corpo in situazioni di equilibrio e disequilibrio
L’equilibrio è il rapporto ottimale tra ambiente e soggetto, e si riferisce all’abilità di rimanere in posizione eretta in condizioni statiche o durante la preparazione e l’esecuzione di un movimento volontario (Sveistrup).
La condizione di equilibrio non è una situazione definita, ma deriva da un continuo adattamento tonico-posturale-coordinativo; è importante saper riacquistare rapidamente l’equilibrio, una volta perso, piuttosto che conservarlo. Tale capacità è determinata da informazioni propriocettive (continuo adattamento della muscolatura e articolazioni a modificazione della postura) ed esterocettive (tattile, visivo, vestibolare). Nel bambino la somma di tutte queste afferenze, e un controllo posturale e muscolare carente, portano a movimenti non controllati, non solo dal punto di vista cinestesico, ma anche vestibolare. La multifattorialità dell’equilibrio si riflette in ogni movimento e il migliore controllo può avvenire solo sollecitando il corpo in svariate situazioni; ottimale anche in questo caso l’utilizzo dell’insegnamento multilaterale, prima che tecnico specifico.

Mobilità articolare
La mobilità articolare - capacità di eseguire un movimento il più ampio possibile a livello delle articolazioni - permette un movimento di grande escursione articolare, un buon sfruttamento biomeccanico del gesto, una buona fluidità di movimento. Rientra nelle fasi sensibili di allenamento in età evolutiva, considerate le piccole faccette articolari, i legamenti ancora poco strutturati e poco rigidi, la poca massa muscolare presente. La pratica del Minibasket sollecita grandemente i due cingoli, scapolo–omerale nei movimenti coordinativi delle braccia nella corsa, nel palleggio, nel passaggio, nel tiro, più generalmente nel lanciare e ricevere, pelvico nei movimenti sagittali di scivolamento e più generalmente nella corsa laterale e la mobilità della colonna negli adeguamenti del corpo nei cambi di velocità. Probabilmente l’insegnamento specifico dei fondamentali di Minibasket non sollecita a dovere e non migliora una possibile carenza di mobilità articolare, cosa che l’approccio multilaterale riesce ad ottenere.

Schema corporeo
può essere inteso come rappresentazione del corpo, attraverso:
➞ dati afferenziali: provenienti dai canali sensoriali;
➞ attività e comportamento: uso e verifi ca dello schema corporeo;
Lo schema corporeo è mezzo e oggetto di apprendimento motorio. “Lo schema motorio è l’organizzazione delle sensazioni relative al proprio corpo in relazione ai dati del mondo esterno” (H. Pieron). Qualsiasi schema motorio non può prescindere dal riconoscimento dei prerequisiti spazio-temporali di base, applicabili al proprio corpo, all’ambiente, al compagno, agli attrezzi. Importante insegnare e consolidare concetti basilari di destro-sinistro, davanti-dietro, sopra-sotto, largo-stretto, vicino-lontano, lento-veloce, leggero-pesante, alto-basso utilizzando, vista l’età, il metodo sincretico (attinenza al pratico, gioco favola).

Riconoscimento spazio-temporale
L’aspetto cognitivo, la conoscenza di sé e del mondo esterno, procedono attraverso recettori nervosi preposti al riconoscimento del movimento: gli analizzatori del movimento. È un allenamento complesso, ma fondamentale, che vede il bambino come protagonista assoluto dell’apprendimento.
Analizzatore cinestetico: propriocettore, sollecitato dal movimento nelle sue componenti articolari, muscolari, tendinee, ossee. Indispensabile per la percezione spazio-temporale, riconoscimento di distanze, altezze.
Analizzatore tattile: esterocettore, dà informazioni su forma e superficie di oggetti/terreni.
Analizzatore visivo: esterocettore, dà informazioni su inizio, decorso, fine del movimento. Visione centrale o focale per identificazione degli oggetti (che cosa è), percezione cosciente, campo visivo centrale; periferica o ambientale per controllo del movimento (dove è), campo visivo centrale e periferico, “sentire qual è il momento giusto”.
Analizzatore uditivo: esterocettore, dà informazioni dall’esterno (verbali) e tipiche (rumorosità).
Analizzatore vestibolare: esterocettore-propriocettore: dà informazioni sull’equilibrio (movimenti lineari e angolari).

Per saperne di più: Insegnare il minibasket. Maurizio Cremonini, Lucio Bortolussi, Roberta Regis. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2016.

Leggi anche: Joy of moving. Movimenti e immaginazione. A cura di C. Pesce, R. Marchetti, A. Motta, M. Bellucci. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2015.