Gli effetti riparatori del movimento

Di Ugo Ranzetti





Dato per ovvio e scontato che il movimento ha effetti più o meno marcati su ogni parte del nostro organismo, credo sia utile accennare agli effetti della carenza o della mancanza di attività. Elenco qui di seguito gli ambiti di danno più evidenti, dai quali si deducono per contrasto i rimedi realizzabili con il movimento, in una voluta sintesi espressiva, sottintendendo che la non buona funzionalità dipende da mancanza di adeguato movimento (ipocinesia), mentre il mantenimento o il ripristino dipendono dal movimento stesso.

Queste sono le funzioni principali, alcune delle quali di interesse per atleti di elevato valore:
A. Livello cardiaco e respiratorio
- Profondità e ritmo del respiro
- Tono cardiaco
- Ritmo e gittata cardiaca
- Trasporto dell’ossigeno (portata o flusso ematico)
- Capillarizzazione
- Consumo di ossigeno (V.O2 max = Massimo consumo di ossigeno)
- Velocità aerobica massima

B. Livello neuromuscolare, tendineo e legamentoso
- Tono muscolare (parte contrattile) a riposo e in attività
- Trasmissione impulso nervoso
- Coordinazione intra e intermuscolare
- Solidità legamenti
- Stabilità articolare
- Assetto posturale

C. Livello metabolico
- Equilibrio energetico alimentare (bilancio energetico)
- Equilibrio ponderale (peso forma)
- Consumo grassi (sottocutanei e intramuscolari – F.F.A.)
- Smaltimento cataboliti nocivi (radicali liberi)

D. Livello mentale
- Capacità intellettiva e intellettuale
- Efficienza mentale (attenzione e memoria)
- Recuperi dalla fatica (mentale e fisica)

Ma molte altre qualità sono fortemente influenzate dall’attività fisica, che non è mai soltanto fisica, ma è anche mentale, poiché influisce anche su ambiti qualificati come mentali e con effetti spesso definiti di ordine psicologico. L’unitarietà di corpo e psiche nel movimento è sempre stata intuita dagli operatori occidentali più attenti, quali gli allenatori degli sport di prestazione (sport misurati in ogni loro aspetto di cui è direttamente visibile l’effetto). Anche negli sport di situazione appare chiaro il salto di qualità intellettuale nei giovani praticanti.

Una recente ricerca su tre sport di squadra a livello giovanile ha evidenziato un chiaro miglioramento delle capacità mnemoniche e logiche dei giovani praticanti. Vuoi vedere che porre attenzione al gesto esercita la memoria e che la memorizzazione degli schemi di gioco sviluppa le capacità logiche? Non potrebbe essere un buon messaggio per i progettisti della formazione al fine di riprendere alcuni metodi d’insegnamento abbandonati in nome della modernità?
Conoscenze sempre più approfondite attribuiscono alla mente umana, secondo alcune scuole di pensiero che hanno  analizzato questo specifico aspetto, da sette a dieci tipologie d’intelligenza, distinte in letteraria, matematica, musicale e, fra le altre, finalmente compare anche l’intelligenza motoria.
Ne consegue che il concetto di intelligenza abbandona il valore assoluto, in genere identificato nel portatore di cultura classico-umanistica o al massimo fisico-matematica, per assumere quello di prevalenza relativa alla capacità più evidente in ciascuno. Grazie all’aiuto della scienza, si comincia a conoscere meglio l’uomo.

Le recenti ricerche non dicono che l’attività motoria rende automaticamente più intelligenti, ma permettono di affermare che l’efficienza fisica è un supporto utile e fondamentale per poterlo diventare.

Per saperne di più: Cammina o corri per la tua salute. Ugo Ranzetti. Perugia: Calzetti & Mariucci, 2015.