SdS - Scuola dello Sport, n° 93

ANNO EDIZIONE: 2012
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72

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DESCRIZIONE

Aprile/Giugno 2012

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Antonio Tintori
IL METODO DELPHI E POLITICHE PER LO SPORT
Rielaborazione e applicazione della metodologia DELPHI a uno studio sul ruolo dello sport in un contesto urbano: l’indagine Roma sport 2020
Si descrive una variante metodologica della tradizionale tecnica Delphi, ideata e utilizzata dall’Autore, ai fini della realizzazione dell’indagine Roma Sport 2020, che consiste in uno studio sul ruolo dello sport in un moderno contesto urbano ai fini della produzione di benessere e coesione sociale. Viene presentato il corredo euristico di questo particolare Delphi, gli elementi che compongono il processo di indagine e la tipologia dei risultati attesi. La tecnica Delphi si è configurata come uno strumento di ricerca particolarmente flessibile ed efficace rispetto allo scopo dell’indagine Roma Sport 2020: la costruzione di uno scenario di politiche sociali volte alla promozione dell’attività fisico-sportiva e dei valori positivi dello sport.

 

A cura di Mario Gulinelli
FATTI E MITI DEL FITNESS
L’allenamento della forza con soggetti diabetici

 

 

 

Lorenzo Pugliese, Giuseppe Bellistri, Luisa Chiesa, Antonio La Torre
IL CORE TRAINING
Tra evidenze scientifiche e applicazioni pratiche
Da alcuni anni il termine core training è entrato a far parte del lessico di molti allenatori e terapisti. È credenza diffusa che questa metodologia di allenamento possa contribuire a migliorare le prestazioni in molti sport e ridurre l’incidenza di infortuni. Nonostante la sua popolarità, però, la letteratura scientifica non è in grado di offrire conclusioni definitive circa la reale efficacia di tale mezzo di allenamento. Lo scopo di questo articolo è quello di analizzare i risultati della ricerca scientifica e di fornire indicazioni utili agli allenatori per programmare e scegliere le esercitazioni più adeguate agli obiettivi dell’allenamento.

 

 


Massimiliano Noseda, Carlo Simonelli
ERGONOMIA IN PALESTRA
Come ottimizzare la postura negli esercizi di rinforzo muscolare alle macchine e con carichi liberi al fine di migliorare la performance e prevenire infortuni
Si passano in rassegna i principali gruppi muscolari, per descrivere in modo sistematico gli esercizi classici per allenare la forza, sia con macchinari sia con carichi liberi, e illustrare le strategie più opportune per migliorare la postura e gli accorgimenti ergonomici volti da una parte a ottimizzare la resa e dall’altra a prevenire indesiderati compensi o infortuni.


Gudrun Fröhner
LA CAPACITÀ DI CARICO NELLO SPORT GIOVANILE
Consigli medico-sportivi su come garantire la capacità di carico nello sport giovanile di alto livello. Undicesima parte: gli sport di resistenza – alcuni sport estivi: le corse dell’atletica leggera, il ciclismo, il nuoto, il triathlon
Negli sport di resistenza le cause principali di alterazione della capacità di carico sono rappresentati dalla ripetizione prolungata di sollecitazioni a carico dei sistemi funzionali e delle  regioni del corpo e derivano dalla somma di picchi di carico che riguardano l’apparato locomotorio e di sostegno. Un altro rischio è rappresentato dal superamento dei limiti della capacità di carico di tale apparato, dei suoi tessuti e dei sistemi funzionali interessati, provocato da errori di metodologia dell’allenamento, da condizioni climatiche, da un insufficiente ristabilimento. Soprattutto in età infantile e nell’adolescenza è necessario, quindi, ricorrere a tutte le necessarie misure di prevenzione per limitare alterazioni nello sviluppo della capacità di carico e con essa della capacità di prestazione. Di particolare importanza, anche negli sport di resistenza, rimangono carichi multilaterali per lo sviluppo complesso dell’organismo e delle sue funzioni e la considerazione delle caratteristiche individuali. Si espongono, quindi, le particolarità del controllo dell’allenamento, dei fattori che possono alterare lo stato di salute e la capacità di carico, degli adattamenti, e delle misura di prevenzione in alcuni sport estivi di resistenza: le corse dell’atletica leggera, il ciclismo, il nuoto e il triathlon.


A cura di Mario Gulinelli
FATTI E MITI DEL FITNESS
Bruciare i grassi

 

 

 


Stefano D’Ottavio
L’ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA DEI CALCIATORI: UNA RASSEGNA
Prima parte: il modello di prestazione del calcio, i fattori che determinano la massima potenza aerobica, i mezzi di allenamento della resistenza senza palla
Scopo di questo lavoro è sottolineare l’importanza delle capacità di resistenza e di collocare la massima potenza aerobica fra le qualità elettive nella pianificazione dell’allenamento del giocatore di calcio. Si tratta di una indicazione che deriva dalle molte ricerche che dimostrano forti associazioni fra i fattori che influenzano la prestazione di resistenza del calciatore e caratteristiche fisiologiche come il VO2max, la SAn e l’economia di corsa (running economy) e che evidenziano come tali parametri siano selettivi per l’alta qualificazione. A una maggiore espressione delle caratteristiche aerobiche, sia centrali che periferiche, corrisponde una maggiore capacità di gioco rilevata attraverso la misurazione di parametri tecnici espressi in partita. Le metodologie di allenamento intermittenti o intervallate e gli SSG sembrano essere la tipologia di esercizi più specifica per l’allenamento del calciatore, anche se effetti simili si sono riscontrati anche con prove ripetute della durata di qualche minuto per un volume simile di lavoro, con esercizi di resistenza alla velocità e sprint ripetuti. La caratteristica che tuttavia occorre considerare, indipendentemente dal metodo di allenamento utilizzato, risulta essere quella di mantenere elevata l’intensità dell’allenamento. La maggior parte degli Autori indica che le frequenze cardiache ottimali per provocare adattamenti cardiorespiratori e cellulari si debbono collocare fra l’85-95% della Fcmax. Per questa ragione, il controllo di questo parametro nelle sessioni di allenamento, insieme alla RPE, appare essere lo strumento più praticabile da preparatori fisici e allenatori, a differenza della misurazione del lattato ritenuta più invasiva. Il controllo dell’allenamento deve riferirsi a prove di valutazione affidabili e validate dalla comunità scientifica e per la misura della fitness aerobica lo Yo-Yo test
nella versione intermittente (YYETL2), sembra essere quello più utilizzato, poichè riproduce in misura maggiore la prestazione calcistica. Infine allenamenti combinati di forza e resistenza appaiono funzionali fra loro se ben progettati, e soprattutto ben collocati all’interno del ciclo o della seduta di allenamento. Da ricordare infine, che essendo quella calcistica una prestazione multifattoriale, che dipende fortemente dalle abilità tecnico-tattiche, la scelta dei contenuti dell’allenamento, in termini di metodi, quantità ed intensità, deve tenere conto e interagire con altre attività di allenamento che più specificamente caratterizzano sport come il calcio.

LEGGI la bibliografia


Marco Arpino, Michele Maffei, Claudia Svalduz
LA GESTIONE DELLA MISURA NELLA SCHERMA
Perché la distanza tra due atleti deve essere oggetto di notazione
Riveste oggi una grande importanza ed è argomento di discussione fra allenatori, dirigenti sportivi e studiosi di scienze dello sport, il processo d’osservazione e di valutazione dell’insieme dei comportamenti adottati dagli atleti durante una competizione e quindi la raccolta e l’elaborazione dei dati in un modo accessibile a tutti gli interessati. Fornire un’interpretazione dei dati, infatti, aiuta anche a definire meglio alcune caratteristiche specifiche della prestazione studiata, con l’obiettivo di proporre opportuni processi di allenamento che mirino al miglioramento delle stesse. Partendo da questi presupposti, gli Autori hanno affrontato alcuni temi legati all’osservazione, considerando quest’ultima quale focalizzazione dell’attenzione su una qualche entità, per estrarne informazioni. Gli aspetti dell’osservazione rimandano quindi al vedere, al misurare, al domandare, richiedendo diversi requisiti, quali la capacità di discernere (sensazione), di interpretare (percezione), di rappresentare (concezione), di ricordare (memorizzazione), di raccontare (esposizione). Osservazione è dunque anche misurare, cioè produrre «misure». È proprio alla misura nella scherma è dedicato l’articolo, che contiene una sintetica appendice finalizzata alla migliore comprensione di questo sport, anche per chi lo segue soltanto in televisione.

 

 

Klaus Bartonietz
IL CERVELLO: UN ORGANO CON IL QUALE PENSIAMO CHE PENSIAMO
Seconda parte: il rapporto tra forma e funzione, differenze di genere, neurotrasmettitori, innato e acquisito, memoria e geni
Dopo avere fornito un quadro sullo stato attuale della ricerca neurologica (cfr. prima parte), in questa seconda parte si trattano il rapporto tra forma e funzione del cervello; le differenze di genere eventualmente esistenti nell’attività cerebrale; i dati delle ricerche attuali sul ruolo dei neurotrasmettitori, sull’interazione tra innato e acquisito, sulla memoria e sul ruolo dei geni nel passaggio dalla memoria di lavoro alla memoria a lungo termine.

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