L'insegnamento della pesistica nei giovanissimi

Di Andrea Umili



Studi e ricerche hanno confermato l’effetto benefico della pesistica sullo sviluppo e sul benessere generale di un organismo giovane. Di fatto l’allenamento con i pesi può essere iniziato già a partire dai 13-14 anni. Tale disciplina sviluppa qualità fisiche necessarie non solo nello sport ma utili anche per le attività quotidiane, da qui l’importanza di plasmare un fisico ancora in fase evolutiva attraverso la pratica dei pesi.


È necessario considerare le importanti modificazioni organiche e strutturali a cui gli adolescenti vanno incontro: la statura e il peso aumentano rapidamente, con conseguente sviluppo della struttura ossea, del sistema cardiovascolare e nervoso. Perciò occorre calibrare gli esercizi a quali ci si sottopone a questa età per evitare arresti prematuri della crescita o danni alla colonna vertebrale, al bacino o agli arti inferiori. Le ossa infatti sono più flessibili e si deformano facilmente quando i carichi fisici, specialmente statici, risultano eccessivamente pesanti.
Per scongiurare tale eventualità si consigliano accorgimenti quali: variare le esercitazioni e alternare i movimenti, adattare gradualmente il carico e distribuirlo correttamente senza creare pressioni dannose.



Altre considerazioni vanno fatte a livello muscolare: occorre rafforzare i muscoli della respirazione, i muscoli addominali e il diaframma data la pressione endo-toracica e endo-addominale che il sollevamento del bilanciere implica.
Inoltre una buona tecnica di esecuzione che privilegia la qualità piuttosto che la quantità riduce notevolmente rischi e infortuni: ginocchia divaricate, piedi che poggiano completamente a terra e non solo con il bordo interno, coscia, gamba e piede in linea garantiscono il giusto assetto corporeo.



È infine fondamentale un riscaldamento adeguato, accompagnato da stretching per non fare insorgere traumi e aumentare l’elasticità muscolare legamentosa, di modo da scaricare il peso cui si è sottoposti. Può essere utile un allenamento di tipo “centrifugo”, che potenzia prima le zone vicine al baricentro, poi quelle lontane: ad esempio prima si pone attenzione alla parte lombare-addominale poi agli arti inferiori; prima alle spalle, poi alle braccia e così via.
Questi piccoli accorgimenti insieme ad un programma di allenamento ben strutturato faranno emergere le potenzialità dei giovani atleti senza compromettere in alcun modo il loro benessere psicofisico.



Per saperne di più: Andrea Umili, L’allenamento della forza nei giovanissimi. Perugia, Calzetti & Mariucci, 2013.