SdS - Scuola dello Sport, n° 95

ANNO EDIZIONE: 2012
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72

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1. Marco Arpino, Alessandro Pezzoli
UNA STRADA NELLA RICERCA DELLA PERFORMANCE?
La connessione mente-corpo-ambiente e materiali nello sport
L’obiettivo principale di questa ricerca è mostrare come le informazioni statistico-climatologiche e meteo-idrologiche, relativamente a una determinata zona geografica e con riferimento ad uno specifico periodo d’interesse, possano essere utilizzate in ambito sportivo per il miglioramento della performance dell’atleta. In effetti, lo svolgimento dell’attività fisica, sia per le discipline indoor sia per quelle outdoor, non può prescindere dalla conoscenza del clima e del terreno su cui si sta operando e della relativa interazione con i materiali che sono utilizzati durante la pratica sportiva. Si viene infatti a creare un sistema mente-corpo-ambiente e materiali in cui nessuno di questi quattro elementi può essere tralasciato nella ricerca della performance e nello svolgimento della pratica sportiva in sicurezza.

 


2. Sandra Ückert
L’APPLICAZIONE DEL FREDDO NELLO SPORT
La gestione della temperatura attraverso applicazioni del freddo nello sport
Dopo avere descritto la genesi dell’applicazione del freddo come terapia, o come misura di regolazione della temperatura prima, durante e dopo il carico e come metodo di rigenerazione, trattati gli aspetti legati alla termoregolazione e alla temperatura critica del corpo, si espongono quali siano i mediatori del freddo: aria, giubbetti refrigeranti e acqua fredda. Si trattano poi alcuni aspetti che riguardano l’applicazione del freddo secondo il genere, il livello di prestazione, le diverse discipline sportive e i diversi mediatori del freddo stesso. Infine, dopo avere esposto quali siano vantaggi e problemi dell’utilizzazione del freddo, si espongono le diverse
varianti e modalità del suo uso: raffreddamento pregara, precooling; raffreddamento durante il carico di allenamento o di gara, simultancooling; raffreddamento durante le pause tra i carichi o le fasi di una gara o di una partita, intercooling, raffreddamento dopo il carico di allenamento o di gara, postcooling, utilizzato cioè come mezzo di recupero.

 


3. Franco Merni, Michele Schincaglia
LA PRESTAZIONE TECNICO-TATTICA NEL GIOCO DEL CALCIO
Una analisi della prestazione tecnico-tattica in un intero  campionato di calcio
Questo lavoro analizza i dati tecnico tattici di tutte le 760 partite di un intero campionato di calcio di serie A (2009-10). Vengono studiati degli indicatori di performance come i punti ottenuti, i goal realizzati o le varie tipologie di tiri in porta e vari indici derivati (come efficienza, precisione, rapporto goal realizzati e subiti) in relazione alla classifica finale del campionato. Alcune variabili, per esempio numero dei passaggi, possesso palla, vantaggio territoriale, distribuzione del gioco, non sono correlati con la prestazione, ma sono egualmente importanti per definire un profilo tecnico-tattico, tale da permettere all’allenatore di comprendere meglio i punti forti e deboli di ogni reparto della propria squadra e degli avversari.

 


4. A cura di Mario Gulinelli, Olga Yurchenko
Trainer Digest, L’individualizzazione dell’allenamento

 


5. Gwenda Wards
ALLENARE LA DONNA ATLETA
Alcuni aspetti fisiologici: maturazione, ciclo mestruale,  infortuni, la triade della donna atleta
Si trattano alcuni aspetti fisiologici che sono legati alle particolarità dell‘organismo femminile e dei quali si deve tenere conto nell’allenare la donna atleta. Si forniscono così informazioni sui problemi legati al processo di maturazione, con particolare riferimento alla maturazione sessuale, al periodo puberale e alle differenze tra i generi per quanto riguarda capacità di prestazione e allenabilità. Ampio spazio è dedicato al rapporto tra ciclo mestruale e prestazione sportiva: dalle difficoltà di parlarne che incontrano atlete e allenatori e come superarle, alle fasi del ciclo mestruale e come esse incidano sulla prestazione di allenamento e di gare e a come prevenire eventuali effetti negativi. Si espongono poi le differenze di genere per quanto riguarda i traumi, in particolare del ginocchio, e le forme di prevenzione. Dopo una breve esposizione di aspetti legati alla programmazione dell’allenamento in relazione alle fasi del ciclo mestruale, si tratta infine la triade della donna-atleta. L’analisi delle sue componenti, disturbi alimentari, amenorrea, osteoporosi e delle loro interrelazioni non si limita a definirne la natura e come si manifestano, ma indica quali ne sono le cause, come se ne possono rilevare i sintomi, quali siano le strade per loro prevenzione e le possibilità di cura.

 


6. Huong Tran, Markus Huebscher, Christian Thiel, Winfried Panzer
CAFFEINA E CAPACITÀ DI PRESTAZIONE DI ENDURANCE
L’effetto dell’assunzione acuta di caffeina sulla capacità di prestazione aerobica e anaerobica
La caffeina rappresenta una delle sostanze ergogene di maggiore consumo in tutto il mondo. I suoi effetti sulla prestazione sportiva già sono stati oggetto di numerosi lavori e rassegne. Mentre per alcune procedure di test e certi gruppi target si è riusciti a dimostrare effetti di miglioramento delle prestazioni, i risultati in altri settori sono inconsistenti. Per questa ragione, questa rassegna sistematica si propone di riassumere gli effetti diretti del consumo di caffeina sulla capacità di prestazione sia aerobica, sia anaerobica sulla base dei dati di ricerche di elevato valore metodologico. In base a tali dati si può affermare che attraverso un’assunzione di caffeina da 2,1 a 5,3 mg • kg-1 di massa corporea si può produrre un effetto d’incremento sulla prestazione in carichi aerobici di resistenza superiori ai 5 min. Per quanto riguarda la capacità di prestazione anaerobica, ad esempio, sprint brevi d’intensità elevata, invece, non si è trovato alcun effetto di incremento della prestazione.

 


7. Gaetano Gebbia, Paolo Maurizio Messina
LA SEQUENZA DIDATTICA
Criteri e problematiche legate alle progressioni di lavoro per lo sviluppo della tecnica e della tattica individuale nella pallacanestro
La sequenza didattica (SD) rappresenta il mezzo utilizzato dagli allenatori per proporre in modo logico una serie di esercizi per il raggiungimento di obiettivi tecnici
o tattici. Dopo una breve disamina introduttiva sulle finalità delle SD, vengono esposti i criteri di costruzione delle sequenze, una classificazione orientativa delle stesse e i fattori incidenti sui tempi operativi. Per ultimo vengono descritte alcune forme di attività caratterizzate da particolari strategie didattiche e metodologiche utili
per modulare adeguatamente le diverse forme di carico motorio (fisico, tecnico, tattico, cognitivo).

 


8. Marta Bravin, Matteo Bonato, Paola Vago
IL NUOVO SISTEMA DI GIUDIZIO NEL PATTINAGGIO DI FIGURA SU GHIACCIO
Osservazioni e proposta   di un laboratorio per lo sviluppo del punteggio artistico

A seguito dello scandalo dei Giochi Olimpici del 2002, che ha visto corrotti alcuni giudici, l’International Skating Union ha proposto dal 2006 un nuovo sistema di giudizio. La prestazione degli atleti, non più il loro piazzamento in classifica, è diventata il centro dell’attenzione della giuria. Ogni elemento eseguito è identificato da un pannello tecnico e valorizzato qualitativamente dalla giuria. Nel giudizio di presentazione vi  è stato per la prima volta il tentativo d’oggettivizzare e misurare aspetti difficilmente quantificabili. Sono stati identificati cinque componenti (o components) la cui somma determina il punteggio artistico che, grazie a questo nuovo sistema, diventa allenabile sulla base di parametri precisi. Lo scopo del lavoro è la proposta di un laboratorio che integri gli attuali metodi di allenamento nello sviluppo del punteggio artistico. Il programma del Laboratorio è stato costruito sulla base dei cinque components. Sono state individuate quattro aree d’intervento: Tecnica, Educazione musicale, Coreografia e Interpretazione e per ognuna di esse diversi approcci didattici. Da una prima analisi puramente osservativa e qualitativa, condotta a conclusione della stagione agonistica, sono emersi sensibili miglioramenti in quegli atleti che hanno aderito al Laboratorio. Gli sviluppi futuri di questo lavoro prevedono un disegno sperimentale ben preciso con i seguenti obiettivi principali: analisi delle capacità motorie, analisi statistiche e divulgazione.


9. Informazioni
Lista delle sostanze e dei metodi proibiti 2013. Sintesi delle principali modifiche e note esplicative

 


10. Carlo Simonelli, Massimiliano Noseda
ERGONOMIA IN PALESTRA
Come ottimizzare il lavoro alle macchine cardiovascolari
Si descrivono in modo sistematico i principali macchinaricomunemente utilizzati per l’allenamento cardiovascolare, per illustrare sia le più comuni strategie dirette ad ottimizzarne la resa sia gli accorgimenti ergonomici volti al miglioramento della postura, alla prevenzione dei compensi e alla riduzione del rischio di infortunio delle strutture muscolari e articolari sollecitate.

 

 

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