SdS - Scuola dello Sport, n° 101

ANNO EDIZIONE: 2014
GENERE: Rivista
CATEGORIE: Rivista SdS - Scuola dello Sport
PAGINE: 72

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DESCRIZIONE

Aprile - Giugno 2014

Brad H. DeWeese, Howard S. Gray,  Matthew L. Sams, Keith K. Scruggs, Ambrose J. Serrano  
LA DEFINIZIONE DI PERIODIZZAZIONE E LA SUA REVISIONE
Rivedere la definizione di periodizzazione integrando i principi storici con i problemi attuali
Dopo un breve excursus storico sul concetto di periodizzazione nell’allenamento sportivo vengono poste in discussione le definizione attuali di questo concetto. L’argomento non è se le strategie di periodizzazione sono strumenti efficaci per lo sviluppo della preparazione degli atleti, ma se nelle definizioni attuali è contenuta la necessità che il programma di allenamento deve essere costruito su ipotesi o prove scientifiche. Sotto questo aspetto, se si considerano i progressi scientifici e tecnologici compiuti nello sport, il gruppo attuale di definizioni va considerato statico. Viene così proposta una nuova definizione di periodizzazione nella quale viene affermato esplicitamente che alla base delle strategie di periodizzazione non vi debbono essere dogmi o principi prestabiliti, ma le risposte fisiologiche, biochimiche e psicologiche dell’atleta rilevate attraverso un programma di controllo dell’atleta e evidenziate dagli studi correnti della letteratura scientifica. Si mette in risalto, così, la necessità che gli allenatori si tengano aggiornati sull’evoluzione della letteratura scientifica e adottino strategie di controllo dell’atleta basate sulle evidenze scientifiche contenute in essa.




Jorg Fuchslocher, Michael Romann, Ralph Rüdisüli Laurent, Daniel Birrer, Cornel Hollenstein
PISTE: UNO STRUMENTO DI SELEZIONE DEL TALENTO
Come la Svizzera seleziona i suoi giovani talenti
Malgrado un lavoro globalmente positivo nel campo dello sport giovanile di alto livello realizzato in Svizzera, alcuni anni fa, Swiss Olympic (che rappresenta sia il Comitato nazionale olimpico sia l’Associazione dirigente delle Federazioni sportive svizzere) ha deciso di gestire in prima persona la selezione dei talenti sul piano nazionale e di sviluppare per le Federazioni sportive nazionali uno strumento in grado di essere utilizzato per tutte le discipline sportive. Così, sulla base delle conoscenze scientifiche esistenti e di quelle degli allenatori, tenendo conto della sua applicabilità pratica, sono stati definiti i criteri e i metodi per lo strumento di selezione del talento - basato sulla valutazione previsionale, integrativa e sistematica da parte degli allenatori - PISTE (acronimo di Prognostische Integrative Sistematische Trainer Einschätzung) qui descritto, che partendo dal momento d’inizio della sua realizzazione nel 2009, attualmente è utilizzato dal 90% delle Federazioni sportive svizzere.




Giovanni Messina, Laura Bortoli, Nazareno Petrichiutto, Andrea Moras, Stefano D’Ottavio
Il RELATIVE AGE EFFECT
Uno studio su giovani calciatori della categoria “giovanissimi”
Il Relative Age Effect (RAE) si riferisce alla asimmetrica distribuzione delle date di nascita a favore dei giocatori nati all’inizio dell’anno di riferimento rispetto ai coetanei nati alla fine dello stesso anno. Nonostante gli effetti del RAE siano stati riportati in ambito sportivo più di due decenni fa, ci sono stati pochi tentativi per esaminare se le strategie di selezione dei giocatori hanno subito variazioni nel tempo alla luce dell’aumentata comprensione del fenomeno. In questo studio, sono state esaminate le distribuzioni delle date di nascita di giovani calciatori della categoria “Giovanissimi” partecipanti al Campionato regionale e al Campionato di Élite in Friuli Venezia Giulia. Il Test Chi-quadrato è stato utilizzato per confrontare le differenze tra le distribuzioni attese e quelle osservate nei giovani calciatori. Mentre il RAE non è stato evidenziato nei giocatori “più vecchi” (14 anni, p>0,05), per contro è risultato presente nei giocatori più giovani (di 13 anni, p<0,05). Inoltre, i risultati indicano anche una presenza significativa del RAE nei giocatori delle squadre di vertice. Vari suggerimenti pratici possono essere adottati per migliorare l’identificazione e la selezione del talento e per ottimizzarne lo sviluppo calcistico. Gli allenatori dovrebbero porre maggiore attenzione alle abilità tecniche e tattiche quando selezionano i giocatori. In aggiunta, dovrebbero trovare un maggiore equilibrio tra il successo a breve termine e un approccio più orientato all’insegnamento. Per minimizzare il fenomeno del RAE in Friuli Venezia Giulia, dovrebbe essere istituita una regolare pratica educativa relativa al RAE nei confronti di tutti gli allenatori.




Gerhard Lehmann
LA PRESA DI DECISIONE, MECCANISMO CHIAVE DELL’AZIONE
Alcune riflessioni sulla presa di decisione dal punto di vista degli sport di combattimento
L’evoluzione degli sport di combattimento, che riguarda, soprattutto, i cambiamenti nelle regole di gara ai quali sono associate tendenze al controllo delle azioni tecnico-tattiche e la velocità nei processi di presa di decisione, confermata anche nei Giochi olimpici di Londra, giustifica l’attualità del tema. Il processo della presa di decisione comprende le fasi: analisi dell’obiettivo; recezione e elaborazione delle informazioni; anticipazione del cambiamento delle situazioni; decisione di una azione tra più alternative; dosaggio corretto dell’impulso per realizzare il programma e scelta del giusto momento della sua applicazione, alle quali segue la realizzazione motoria del programma d’azione scelto. La preparazione delle situazioni di presa di decisione si realizza attraverso strategie di combattimento, come una strategia offensiva, il controllo del centro della superficie di combattimento ecc.




Yann Le Meur
L’ALLENAMENTO POLARIZZATO
L’associazione di un grande volume di allenamento di scarsa intensità con un lavoro di intensità elevata nell’allenamento degli sport di endurance
Viene affrontato il problema dell’impatto relativo che ha l’allenamento nelle varie zone d’intensità sul livello di risultati degli atleti praticanti sport d’endurance. A tale scopo, definite quali siano tali zone d’intensità, si esaminano alcuni studi che hanno riguardato come si allenano gli atleti di alto livello praticanti sport di endurance. Da tale esame risulta che, per progredire nelle discipline d’endurance, è necessario un allenamento polarizzato, intendendo con esso l’abbinamento tra un volume relativamente scarso di lavoro di intensità elevata e un grande volume di allenamento di scarsa intensità. Questa combinazione di un lavoro aerobico di base di bassa intensità con le sollecitazioni di un lavoro di intensità elevata permetterebbe una preparazione ottimale dell’atleta ai carichi di endurance, in quanto attiverebbe risposte che seguono vie di segnalazione diverse, ma complementari tra loro, che permetterebbero un adattamento ottimale dell’organismo all’allenamento di endurance.




Trainer’s digest
A cura di Mario Gulinelli
CONTROLLO DELL’ALLENAMENTO E SPORT D’ENDURANCE
Cosa vogliono gli allenatori




PREMIO MADELLA
Massimiliano Gollin, Antonio Gualtieri, Luca Baseggio  
MUSICA E ALLENAMENTO DELLA FORZA
L’influenza della stimolazione sonora sulla prestazione di forza
Si espongono i risultati di una ricerca tesa a indagare gli effetti della stimolazione sonora sulla prestazione di forza sub-massimale, del tratto superiore e inferiore del corpo, valutata tramite due esercizi con sovraccarichi. Alla ricerca hanno partecipato 8 soggetti di sesso maschile (età 36±4 anni; altezza 177±4 cm; peso 75±7 kg), praticanti allenamento con i sovraccarichi da almeno 3 anni. Sono state previste tre condizioni sperimentali: 1) una somministrazione acuta di musica a 75 dB e 120-146 bpm (With Music, WM); 2) una di rumore sgradevole (With Noise, WN); 3) una di silenzio (With-Out music, WO). Si è evidenziato un maggior numero statisticamente significativo di ripetizioni eseguite con la musica, sia per lo squat al multipower (WM vs WN: +33%) sia per il lento avanti al multipower (WM vs WN: +26%). Per quel che riguarda lo stato emotivo, sono emersi valori superiori di concentrazione (tratto inferiore, WM vs WN: +28%), aggressività (tratto superiore, WM vs WO: +32%; tratto inferiore, WM vs WO: +39%) e forza percepiti (tratto superiore, WM vs WN: +20%; tratto inferiore, WM vs WN: +24%; WM vs WO: +16%). Lo studio ha così evidenziato che la musica ascoltata ad un volume pari a 75 dB e con un tempo compreso tra i 120-146 bpm è in grado di incrementarela performance anaerobica, senza alcuna precisa indicazione per il genere musicale.




PREMIO MADELLA
Pietro Picerno, Andrea Massaro,Vittorio Di Francesco, Mauro Di Rienzo  
LA VALUTAZIONE DELL’AFFATICAMENTO NEUROMUSCOLARE NEL CORPO LIBERO
Un metodo da campo per la valutazione dell’affaticamento neuromuscolare indotto dall’esercizio a corpo libero nella ginnastica artistica
Durante l’esecuzione dell’esercizio a corpo libero (ECL) il ginnasta accumula fatica neuromuscolare, che può influire negativamente sia nelle fasi di spinta che di arrivo degli elementi acrobatici e artistici dell’ ECL. Obiettivo della ricerca è lo sviluppo di un metodo da campo per la valutazione routinaria dell’affaticamento neuromuscolare indotto dall’ECL. L’intensità dell’ ECL è stata ricavata indirettamente mediante la valutazione del decremento di alcuni parametri meccanici legati alla capacità di esprimere potenza in fase di spinta e assorbire energia in fase di atterraggio misurati in corrispondenza di un salto giro indietro, effettuato prima e subito dopo l’ECL. La metodologia è stata testata e validata su 4 ginnaste di Elite (età=12,5±1,7 anni; massa=41,7±8,7 kg; statura=151,7±7,4 cm) (gruppo Elite) e 3 ginnaste di un Club della Capitale (età=12±1 anni; massa=37±3,8 kg; statura=140,7±7,8 cm) (gruppo Club). L’accuratezza di alcuni fattori cruciali per la caratterizzazione meccanica del gesto quali stima dell’orientamento del dispositivo e stima del tempo di volo è stata testata mediante confronto con dinamometro isocinetico a cinque differenti velocità angolari e barre optoelettroniche, rispettivamente. La ripetibilità delle variabili selezionate è stata valutata facendo eseguire alle ginnaste 3 salti dietro prima dell’ECL. L’analisi di accuratezza della stima dell’orientamento e del tempo di volo ha mostrato in entrambi i casi errori prossimi alla risoluzione angolare e temporale dello strumento, senza differenze statisticamente significative tra i metodi. La variabile più sensibile alla condizione post ECL è stata la durata del tempo di esposizione alla forza di impatto (-46%, p<0,05). Seppur non vi siano differenze tra i due gruppi, da Elite a Club si osserva un considerevole aumento del decremento della forza massima in fase di spinta (da 1% Elite a -14% Club) e della durata del tempo di esposizione alla forza in fase di atterraggio (da -35% Elite a -62% Club), segno che dopo l’ECL le ginnaste di Club applicano meno forza di spinta e gestiscono peggio l’assorbimento della forza all’atterraggio.




PREMIO MADELLA
Patrizio Pintus, Elisa Morosi
LA LEADERSHIP IN UNA OTTICA COSTRUTTIVISTA
Il Group Coach Leadership Questionnaire (GCLQ)
Viene proposto un nuovo strumento - Group-Coach Leadership Questionnaire (GCLQ) - un questionario ideato nel 2011 per esplorare la leadership nello sport all’interno dei gruppi-squadra rivolto ad atleti e allenatori, diretto a evidenziare i loro differenti punti di vista e rappresentarli in una logica di gap. Utilizzando la teoria della leadership di Bales sullo specialista nel compito e lo specialista socio-emozionale, all’interno di un’epistemologia costruttivista si è costruito un questionario che distingue l’importanza di uno specialista con l’effettiva sua presenza in squadra e queste informazioni risultano utili in termini di coerenzae motivazione. Il GCLQ tiene conto del momento di sport che si sta vivendo (allenamento, pre-gara, gara e post-gara) in quanto la coesione viene intesa come un processo dinamico che varia e si modifica nel tempo. L’ipotesi è che nei momenti di vita sportiva vi sia una diversa articolazione dell’importanza e dell’effettiva presenza della leadership in atleti e allenatori. La sperimentazione è stata fatta in contesti di altissimo livello agonistico maschile di diverse discipline sportive anche con disabilità fisica (pallacanestro, calcio, pallanuoto) per un campione di 74 atleti e 10 allenatori. Le evidenze hanno mostrato una grande sensibilità dello strumento nell’analisi degli specifici contesti sportivi, dove sembrerebbe emergere una maggiore coerenza tra allenatori e atleti nell’effettiva presenza dello specialista nel compito e socio-emozionale rispetto all’importanza data. Sembrerebbe, inoltre, che gli allenatori sentano una maggiore differenza tra importanza e effettiva presenza nello specialista socio-emozionale mentre gli atleti mostrerebbero un gap più trasversale per entrambi gli specialisti e in tutti i momenti sportivi.

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